Ciao Amici,
“Se ogni settimana devo ‘vincere’ contro qualcuno, forse sto giocando il gioco sbagliato.”
Questa frase non è mia, ma poteva esserlo. È il pensiero che mi è venuto in mente leggendo il Navalmanack (https://geni.us/lZibigO), il libro che raccoglie le idee di Naval Ravikant — investitore, filosofo pragmatico della Silicon Valley e voce sempre un po’ fuori dal coro.
Naval fa una distinzione semplice ma devastante: ci sono i giochi a somma zero 0, e i giochi a somma positiva ➕. Nei primi, se io salgo tu devi scendere: politica, carriere accademiche, guerre di status. È un’arena che ti costringe a combattere ogni giorno, e che ti lascia con la sensazione di avere vinto poco anche quando hai vinto davvero.
Nei secondi, invece, la torta cresce : business che creano valore, relazioni di fiducia, progetti a lungo termine. Qui non si tratta di rubare fette, ma di cucinare una pizza più grande.
Il punto non è che vincono tutti — non è la fiera del buonismo. Anche nei giochi positivi qualcuno prende più e qualcun altro meno. Il punto è che non serve un perdente designato, e questo cambia radicalmente l’energia.
Ti dico la verità: nel mio mestiere vedo giochi a somma zero tutti i giorni. Cause, contenziosi, negoziazioni dove qualcuno per forza deve perdere. È parte del lavoro, e continuerò a farlo. Ma a un certo punto ho capito che se vivo solo in quell’arena, finisco svuotato.
Per questo oggi cerco di spostare una parte delle mie energie su giochi diversi. Più partnership di lungo periodo 🤝, meno battaglie di trincea. Più relazioni dove la reputazione conta e il tempo lavora per te , meno conflitti dove ogni vittoria ha il sapore di una sconfitta travestita.
È una scelta di strategia, non di bontà. È la differenza tra passare la vita a difendere un fortino 🏰 o costruire un ponte 🌉 che ti porterà più lontano.
E tu? In quali giochi ti senti intrappolato, e quali invece ti stanno moltiplicando?
👉 Rispondimi a questa mail e raccontamelo.
Un abbraccio,
G.