Ciao Amici,
Cosa può cambiare un’intera identità in meno di cinque secondi?
Per me, è stato il momento in cui qualcuno ha osato… prendermi in giro 😅.
Fino a pochi anni fa vivevo due vite completamente separate. C’era il “me” professionale: l’avvocato serio, rigido, sempre in giacca (mentale) oltre che fisica. Poi c’era il Giuseppe con gli amici: rilassato, ironico, senza formalità. Questi due mondi non si sfioravano mai.
Ero convinto che dovesse essere così. Il ruolo era una corazza: mi proteggeva, ma mi isolava. Mi dicevo che un buon avvocato non poteva permettersi leggerezza in pubblico. Il risultato? Una costante fatica nel passare da una “versione” all’altra, come se avessi due login separati per la stessa vita.
Poi è arrivata Arianna ❤️. La prima persona al mondo capace di ridere di me in faccia… con affetto. Lo ricordo come fosse ieri: mi prendeva in giro! Osava prendermi in giro!!!
Il mio primo istinto è stato: “Ehi, non si fa!”.
Il secondo, dopo un mezzo secondo di silenzio, è stato: ridere 🤣. Ridere davvero, di pancia.
Quella risata è stata una crepa nella mia corazza.
E più Arianna lo faceva, più mi accorgevo di una cosa: non avevo nulla da proteggere. Anzi, potevo essere più autentico proprio smettendo di indossare l’elmetto del ruolo.
Col tempo, l’autoironia è diventata una palestra. Ho iniziato a portare il “Giuseppe con gli amici” anche nelle riunioni, nei meeting, nelle consulenze. Non per fare il comico, ma per essere un’unica persona coerente.
Oggi non esiste più “l’avvocato Castagna” e “Giuseppe Castagna”. Esiste solo Giuseppe.
E il bello è che le relazioni – personali e professionali – sono più forti, perché chi mi incontra… incontra davvero me.
👉 Se il tuo ruolo ti fa sentire come in gabbia, prova ad aprire una fessura con l’autoironia. È incredibile quanta aria fresca entra.
Scrivimi e raccontami il momento in cui hai abbassato la guardia e sei stato te stesso al 100%.
Un abbraccio,
G.