I 3 Giochi

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Leggere Navalmanack è stato come raddrizzare una bussola interiore


Ciao Amici,

ci sono libri che ti fanno compagnia per qualche sera, e libri che ti restano dentro per mesi. Il Navalmanack (https://geni.us/lZibigO) appartiene alla seconda categoria. L’avevo visto citato ovunque, lo avevo messo in lista mille volte, poi finalmente l’ho iniziato — e lì è successo qualcosa.

Non è un libro solo su soldi o successo. È un libro che ti porta a guardare insieme la vita, la felicità, il lavoro, gli affari.
Ed è pieno di idee che non sono nuove in senso assoluto, ma che all’improvviso diventano un quadro chiaro.

Una delle parti che mi ha smosso di più è la distinzione tra tre giochi:

  • il gioco dello status 🏆, quello in cui cerchi di apparire, di competere, di farti approvare;
  • il gioco del denaro 💰, dove accumuli, conti, misuri;
  • e il gioco della ricchezza 🌱, che ha a che fare con libertà, scelte, serenità.

Quando l’ho letto, mi sono fermato. Ho pensato a quante volte ho detto a me stesso di giocare il gioco giusto… ma in realtà stavo inseguendo più lo status che la ricchezza vera.

La forza del libro sta in questo: ti chiede di fare domande scomode.
A cosa sto dando la mia energia? Sto davvero costruendo qualcosa che mi rende libero, o sto solo inseguendo approvazione?

E il bello è che non si ferma agli affari. Ti parla di felicità come pratica quotidiana, non come premio che arriva “quando avrai abbastanza”.
Felicità non come condizione futura, ma come abitudine da coltivare adesso.

Per me leggere il Navalmanack è stato come raddrizzare la bussola . Non ho imparato qualcosa di totalmente nuovo: ho collegato pezzi che avevo già, ma sparsi, e all’improvviso hanno iniziato a funzionare insieme.

Ecco perché lo consiglio: non perché ti darà una formula magica, ma perché potrebbe chiarirti nodi che avevi già dentro.

👉 Se lo hai letto, raccontami quale parte ti ha colpito di più.
Se non lo hai letto, chiediti almeno questo: in quale gioco sto investendo le mie giornate — status, denaro o ricchezza?
È una domanda che vale da sola l’intero libro.

Un abbraccio,
G.